Francesco, per tutti Ciccillo, ha scoperto l'arte della pizza quando aveva appena dieci anni, e da allora capì che quella sarebbe stata la sua strada. Benché fortemente legato alla sua Napoli e alle sue tradizioni, non ha mai avuto paura di nuove sfide ma al contrario è sempre stato stimolato a mettersi in gioco.

 

Per mezzo di questa intraprendenza ha girato il mondo, con il sogno di esportare ovunque l'amore per la pizza e la cucina napoletana. In passato ha lavorato in Giappone, Germania, Spagna e Svizzera, mentre in Italia è passato per Roma, Venezia, Jesolo, Rimini, giungendo infine a Torino, svolgendo lo stesso mestiere da 25 anni. 

 

La filosofia di Ciccillo cerca di coniugare il passato con il presente. Egli frequenta regolarmente corsi di aggiornamento, ma da buon napoletano considera centrale ed essenziale la tradizione: vengono seguite soltanto le ricette originali e tutti gli ingredienti utilizzati provengono da Napoli.

 

Egli mette il cuore nella sua arte; un cuore che, ovviamente, batte per il colore azzurro della squadra partenopea, anche se al primo posto resta sempre la mamma. 

Grazie alla sua passione verace, Ciccillo sa offrire ai suoi clienti (o "ai torinesi"?) una cucina semplice, ma allo stesso tempo ricca di genuinità e qualità